giovedì 20 ottobre 2011

TRA LE COSE DA SALVARE...



via Carlo Rosselli Quartucciu ,cancello serre d'Atri
foto G..DESSI
Per molti questo cancello abbandonato all’incuria da anni non ha nessun significato.  I ventenni di oggi mentre passano nella via Carlo Rosselli dovrebbero essere informati che quel cancello arrugginito ,è in realtà ciò che rimane della grossa  ragnatela, con il suo grande e spaventoso ragno metallico, che inquietava ,ma allo stesso tempo incuriosiva e affascinava  i bambini in passato.  Il cancello col ragno era l’ingresso principale delle serre più grandi e famose d’Europa. Inizialmente si estendevano per circa venti ettari e furono acquistate dal signor Vincenzo D’atri  e dai figli Mario e Attilio nel 1934; la loro famiglia era indigena dell’isola di ponza nel Lazio,ma originaria di Atri,vicino a Teramo in Abruzzo. L’azienda venne utilizzata, inizialmente, per la produzione orticola,soprattutto quella del carciofo che veniva esportato sia in campo nazionale che europeo.  Il signor  Mario  D’atri nel 1943 sposò la Quartuccese Bonaria Zedda,e nel 1948 fece costruire un complesso serricolo all’avanguardia così da occupare quasi sette ettari di coperto dell’estensione totale dell’azienda,facendola diventare verso la metà degli anni cinquanta la più grande d’Europa. In un primo momento fu leader dell’esportazione del pomodoro sardo non solo nel ,territorio italiano , poi la voglia di migliorarsi lo spinse a creare una produzione floreale,il successo fu immediato e portò l’azienda Quartuccese per più di vent’anni ad imporsi nei migliori mercati europei  togliendo il primato a l’olanda, fino ad allora leader nel settore. Dopo aver fatto breccia su opinione pubblica e mass media fu  meta continua di operatori del settore floreale di tutta Europa e nel 1964 ebbe persino l’onore di ricevere la visita dell’allora presidente della repubblica Antonio Segni. E cosi il piccolo comune di Quartucciu  grazie  alle sue serre fu conosciuto oltre i confini italiani. Purtroppo alla fine degli anni 70 anche le serre D’atri ,dovettero chinarsi alla crisi del settore floreale, la produzione diminuì e, questo purtroppo, porto alla  chiusura totale a metà degli anni 80. Oggi in una zona dell’area delle ex serre sta sorgendo un museo ed un parco destinato al verde pubblico,sarebbe molto bello che il sindaco e la giunta comunale prendessero in considerazione l’ipotesi di utilizzare,una volta recuperato e tirato a lucido, il vecchio cancello col ragno ,come  ingresso principale  del parco rimasto un po’ il simbolo delle gloriose serre di Quartucciu . 

3 commenti:

  1. Ricordo da bambino, quando passavo in macchina con i miei; all'andata pareva il giusto preambolo di un lungo viaggio, al ritorno il segno inequivocabile che eravamo a casa.

    Mi ha sempre urtato vederlo ridotto ad un rottame.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Questa una foto aerea del 1968.
    Si vedono benissimo le serre :)

    http://s.tfn.it/4o

    #SalviamoCancelloRagno

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